Davide Valia presenta al BIT di Milano un nuovo progetto per i pensionati italiani in Tunisia
Davide Valia: "L’idea è di riconvertire le strutture alberghiere tunisine chiuse dal Covid per creare appartamenti che garantiscono una qualità di vita alta agli italiani che nel nostro Paese hanno pensioni basse”
È in cantiere un nuovo progetto per i pensionati italiani che stanno pensando di trasferirsi in Tunisia per godersi i frutti del proprio lavoro. In aggiunta ai benefici in termini di riduzione della tassazione. Si tratta di un piano che ha lo scopo di riqualificare le strutture alberghiere tunisine, rimaste chiuse per due anni durante la pandemia Covid, per convertirle in appartamenti destinati agli italiani presto pensionati.
Se ne è discusso lunedì 5 febbraio 2024 alla Borsa Internazionale del Turismo Fiera Milano alla presenza di Souheil Chaabani, direttore dell'Ente del Turismo tunisino per l’Italia, Davide Valia, consigliere della Camera di Commercio Paesi del Mediterraneo con sede a Milano e Tunisi, la dott.ssa Francesca Brigandi, presidente Camera di commercio paesi del Mediterraneo, Avv. Rosa Zambianchi, Arch. Maurizio Cinà, Dott. Giorgio Ferrari, Sig. Roberto Coco e il dott. Luca Colombari.
“Abbiamo impostato un ragionamento con il responsabile dell'ente del turismo della Tunisia, con alcuni investitori italiani e la Camera di Commercio dei paesi del Mediterraneo perché si sta valutando un progetto che ha lo scopo di creare delle strutture che abbiano la capacità di poter garantire una qualità di vita alta agli italiani che nel nostro Paese hanno pensioni basse”, spiega Davide Valia.
“La popolazione italiana sta invecchiando. Il problema che nessuno si sta ponendo è che coloro che andranno in pensione nei prossimi anni, avranno una decurtazione della pensione rispetto all'ultima busta paga che potrebbe essere da un minimo del 60% all'80%. Questo significa che se hai l’ultima busta paga di 2.000 euro, ti troverai con una pensione di 1.400-1500 euro. Più pensionati in Italia comporta anche un aumento dei costi, non è più come una volta che gli anziani non costavano. Oggi in realtà costano anche più di un bambino. Ci sarà quindi un problema sociale da gestire. Il pensiero è quindi quello di iniziare a lavorare su un paese, che è la Tunisia, dove per esempio lo stipendio medio di un tunisino si aggira intorno ai 350 euro al mese. Cosa vuol dire? Che un pensionato italiano che percepisce mille euro in Tunisia farebbe una vita dignitosa”, aggiunge Valia.
“Prendiamo queste strutture ex alberghiere e chiediamo all'amministrazione locale di convertirle in parte creando appartamenti. In modo che un italiano di 50 anni, faccio l'esempio, che è quindi ancora in età lavorativa, può iniziare a pensare e a prepararsi per comprarsi un alloggio in Tunisia, dove i prezzi delle case sono molto più favorevoli rispetto ai prezzi di mercato europei. Per trasferirsi quindi in un posto dove la sua pensione gli consente di mantenere un livello di qualità di vita superiore a quella che invece avrebbe in Italia”, conclude il consigliere della Camera di Commercio Paesi del Mediterraneo con sede a Milano e Tunisi.
*Nella foto: Souheil Chaabani, direttore dell'Ente del Turismo tunisino per l’Italia, Davide Valia, consigliere della Camera di Commercio Paesi del Mediterraneo con sede a Milano e Tunisi, la dott.ssa Francesca Brigandi, presidente Camera di commercio paesi del Mediterraneo, Avv. Rosa Zambianchi, Arch. Maurizio Cinà, Dott. Giorgio Ferrari, Sig. Roberto Coco e il dott. Luca Colombari
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